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Visitare il Piccolo Museo del Diario ai tempi della pandemia

by Gli amici del Miraggio
piccolo museo del diario toscana

Ospite di oggi è il Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano in Toscana. Siamo in provincia di Arezzo ed è sicuramente uno di quei musei che vorrò visitare dopo la pandemia.

Conosciuto attraverso al gruppo di Facebook “Postcrossing in Italiano” di cui faccio parte, ho partecipato all’inziativa del museo “Caro Amico ti scrivo“. Io che adoro tanto mandare e ricevere cartoline, ho colto la palla al balzo per ricevere una cartolina di uno dei diari esposti e sono stata contenta di partecipare, mandandone una io.

Ho curiosato sul sito del museo e mi piace il fatto che la storia è raccontata attraverso i diari e le cartoline scritte da persone comuni. Non la classica storia studiata sui libri ma le emozioni, i ricordi e il punto di vista del popolo. Che ne dite di leggere l’intervista per conoscere chi è il Piccolo Museo del Diario?

Chi è il Piccolo Museo del Diario

Il Piccolo Museo del Diario è nato per raccontare l’Archivio diaristico nazionale e le preziose testimonianze autobiografiche che esso contiene. L’Archivio è stato fondato nel 1984 dal giornalista e scrittore Saverio Tutino. E’ nato per raccogliere e conservare diari, memorie, epistolari della gente comune, italiane e italiani che hanno lasciato una traccia scritta della propria vita.

Il museo si trova a pochi passi dall’Archivio dei diari, nel piccolo paese di Pieve Santo Stefano, nell’Appennino toscano. Aperto a partire dal 2013, già nel 2014 è stato indicato dall’ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali) come uno dei 6 musei con le esperienze più innovative d’Italia.

Dal 2016 è stato dichiarato Museo di rilevanza regionale dalla Regione Toscana.

Come è strutturato il percorso museale?

Si tratta di un percorso museale che accoglie il visitatore in maniera coinvolgente e innovativa. La persona è condotta per mano attraverso le scritture di persone comuni. Persone che hanno raccontato la storia d’Italia da un punto di vista assolutamente inedito.

Memorie private che da storie singole e personali sono diventate storie collettive e universali. Storie che si sono affiancate così alla Storia con la S maiuscola e intrecciandosi ad essa a tal punto da far parlare di “storia scritta dal basso”.

La storia di un Paese che qui ritrova la sua identità più pura, quotidiana, schietta e onesta. Storie, memorie, lettere e diari che cancellano i filtri della retorica e fanno comprendere il mondo dove viviamo, il nostro Paese, la nostra società.

Le voci che si odono entrando nel museo – e che rivolgendosi al visitatore in modalità nuove e inaspettate lo sorprendono – rappresentano quel “fruscio degli altri” di cui amava parlare Saverio Tutino, fondatore dell’Archivio dei diari. Nel 1984 iniziò a raccogliere queste memorie divenute oggi – letteralmente – le pareti del Piccolo Museo del Diario, a lui dedicato.

Un fruscio che ci avvolge e ci conduce nelle stanze della memoria. La visita viene trasformata in un’esperienza unica fatta di suoni, voci, luci, parole che volano nell’aria e dialogano con il visitatore. Sempre più immerso in un percorso intimo, in un confronto costante con sé stesso e col proprio passato.

Il fruscio degli altri | Copyright Luigi Burroni

Cosa significa visitare il Piccolo Museo del Diario?

Entrare oggi nel Piccolo museo del diario significa attraversare un pezzo di storia d’Italia, camminarci in mezzo. Significa aprire idealmente tutti gli scaffali dell’Archivio dei diari, scartabellarne i faldoni. Aprirne le lettere, sfogliarne i diari e ascoltare, toccare o sfiorare una delle novemila storie in esso conservate.

A raccontarci queste storie sono le voci intense e profonde di Marco Baliani, Andrea Biagiotti, Tommaso Bocconi, Matteo Caccia, Grazia Cappelletti, Diego Dalla Casa, Marco Paolini, Mario Perrotta, Paola Roscioli, Maya Sansa.

La parete di cassetti interattiva che accoglie il visitatore al suo ingresso rappresenta idealmente tutti i diari conservati nell’Archivio diaristico. C’è poi l’angolo dedicato a Saverio Tutino, fondatore dell’Archivio dei diari, giornalista e scrittore. Seguono due delle stanze più amate: la prima è dedicata a Terra matta di Vincenzo Rabito, caso editoriale degli anni scorsi, pubblicato da Einaudi.

Un testo che è un unicum straordinario, di un cantoniere semianalfabeta ragusano che inventa di fatto una nuova lingua, scolpita sulla carta coi tasti della sua Olivetti Lettera 22. Chiude il museo un’opera che ne è diventata l’emblema, simbolo dell’Archivio dei diari per lunghi anni e opera amata da tutti i visitatori, soprattutto dalle donne.

E’ il Lenzuolo di Clelia Marchi, una “sindone laica” come l’ha definita qualcuno: una vita raccontata su un lenzuolo bianco del corredo, dopo la morte dell’amato marito. Un museo piccolo, dunque, come dice il nome, ma che si apre di continuo al visitatore nei modi più sorprendenti ed emozionanti, accompagnandolo per mano lungo la storia – e la memoria – del nostro Paese.

Il Piccolo museo del diario è stato progettato da dotdotdot, studio multidisciplinare di Milano. Il progetto si è ispirato a Il paese dei diari di Mario Perrotta (Terre di mezzo Editore, 2009).

Il museo durante la quarantena

Un progetto creato appositamente per i nostri giorni di clausura forzata dal Piccolo museo del diario e dall’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano è stato “Manuale di sopravvivenza”. Idea realizzata in collaborazione con Radio3 Rai e Giulio Einaudi editore. Mario Perrotta, una delle voci più significative del teatro contemporaneo italiano, ha dato voce e corpo a “Terra matta” di Vincenzo Rabito.

Iniziativa “Terra Matta”

Terra Matta” è il titolo della pubblicazione che nel 2007 è divenuta un caso editoriale. Le memorie di un contadino semianalfabeta siciliano che racconta tutto il ‘900 con uno stile ironico ed ipnotico in un italiano sgangheratissimo.

Questa storia nel 2000 ha vinto il Premio Pieve, dedicato alla testimonianza autobiografica più bella ricevuta dall’Archivio Diaristico Nazionale, ed è anche una delle storie più belle raccontate nel Piccolo museo del diario. Abbiamo dedicato un’intera sala del percorso museale a questa storia.

Il progetto si è articolato in 30 puntate giornaliere audio e video ed ha avuto un grande successo, calamitando giornalmente l’attenzione di centinaia di persone sui nostri canali. Ancor oggi “Manuale di Sopravvivenza” è completamente visibile ed il modo più immediato per farlo è collegarsi alla pagina YouTube dell’Archivio Diaristico Nazionale.

Iniziativa “Italiani in quarantena. Diari dall’isolamento”

Un’altra iniziativa di grande portata è stata “Italiani in quarantena – diari dall’isolamento”. L’Archivio diaristico nazionale e il Piccolo museo del diario, in uno dei momenti più difficili per il nostro Paese, hanno deciso di aprire idealmente le loro porte, per far entrare chiunque lo volesse alla scoperta delle storie degli italiani conservate a Pieve Santo Stefano.

Ogni tre giorni, nei vari canali social, venivano proposti brani di storie spesso sconosciute. Raccontavano di altre quarantene, di altri isolamenti, di altri momenti bui che hanno poi lasciato il posto alla luce, alla pace, alla bellezza.

Questo progetto è ancora completamente consultabile nel sito dell’Archivio Diaristico Nazionale al link dei diari on line, un vero e proprio database che custodisce centinaia di testimonianze che l’archivio ha digitalizzato in questi anni.

Iniziativa ormai terminata è stata “Un Biglietto per il Museo”, in cui era possibile offrire una quota d’ingresso per sostenere il museo nei mesi della chiusura.

Installazione | Copyright Luigi Burroni

Come avete raccontato il museo?

Il Piccolo Museo del Diario da sempre usa i canali social con l’obbiettivo di promuovere il museo e le sue iniziative, ma anche quelle dell’Archivio Diaristico Nazionale -che comunque ha canali dedicati. Si è partiti dai progetti, dalle ricerche, dalle pubblicazioni, premi e attività.

Allo stesso modo i canali social sono molto utili anche per condividere i progetti dei partner e delle istitituzioni che collaborano con noi. Un ottimo esempio per capire come il Piccolo Museo del Diario utilizzai suoi canali social è l’iniziativa “Caro Amico Ti Scrivo”.

In seguito alla seconda chiusura abbiamo pensato di andare letteralmente a trovare i nostri amici con “Caro Amico Ti Scrivo”. L’iniziativa, terminata a fine febbraio, permetteva a chiunque di inserire in un form online il proprio indirizzo e ricevere una cartolina con l’immagine dei diari, delle memorie e degli epistolari custoditi qui nella Città del diario.

Da metà novembre 2020 grazie a “Caro Amico Ti Scrivo” abbiamo inviato cartoline a centinaia di vecchi e nuovi amici. Siamo riusciti a promuovere il Piccolo museo del diario, ottenere una visibilità notevole ed allargare la nostra lista contatti.

Soprattutto siamo riusciti a mettere in piedi un’iniziativa nata dal cuore il cui obbiettivo sincero era far arrivare il nostro pensiero, il nostro affetto e, soprattutto, il nostro abbraccio in un momento difficile per tutti.

Particolarmente piacevole è stato poi ricevere indietro diverse cartoline, chi le ha scritte ci ha manifestato tutta la sua vicinanza, amicizia, o semplicmente la voglia di tornare a trovarci o di farlo per la prima volta.

Dopo la quarantena: ritornare a visitare i musei

In attesa delle ultime disposizioni, che potrebbero cambiare nuovamente le modalità di fruizione dei musei, il Piccolo museo del diario apre in zona gialla con ingressi contingentati. Sono ammessi 4 visitatori per sala con visita guidata dedicata.

Possono formarsi al massimo due gruppi per un totale di 8 visitatori che, per rispetto delle norme, potranno alternarsi nel percorso museale. La visita guidata, che ha la durata di circa 1 ora e mezzo, ha lo scopo di sopperire nella migliore maniera alle limitazioni che il Piccolo museo del diario, per definizione multimediale e interattivo, può presentare in questo periodo.

Va puntualizzato che la visita è, era e sarà sempre guidata e compresa nel prezzo del biglietto di 5 €. Un servizio che riteniamo essenziale per presentare al meglio il nostro museo le storie che raccontiamo.

Creerete una app per i vostri turisti: una parte in loco e una parte seguendo questa app?

Non sono state sviluppate app o altre soluzioni per presentare il percorso museale. Questo perché il Piccolo museo del diario è nato con l’obiettivo di introdurre al pubblico le testimonianze autobiografiche dell’Archivio Diaristico Nazionale.

Molte delle storie che custodiamo in questo periodo sono diventati libri, altre sono pubblicate su saggi e antologie e spesso si trovano nella sezione on line dell’Archivio. Quando ciò non fosse possibile le testimonianze del museo sono consultabili fisicamente a Pieve Santo Stefano presso l’Archivio.

Nel nostro bookshop on line è acquistabile un catalogo. Pubblicazione che introduce il percorso museale, progetto comunque nato prima delle limitazioni portate dal virus.

Il Piccolo museo del diario, in collaborazione con importanti partners, sta sviluppando un progetto per avvicinare le sue storie a chi non potrà raggiungerci. Si parte dalle scuole che sono una parte fondamentale dei nostri visitatori. Questo progetto presto verrà presentato e promosso nella miglior maniera.

piccolo museo del diario toscana
Sala “Caro Saverio” | Copyright Luigi Burroni

Informazioni utili

Sito web: www.piccolomuseodeldiario.it

Facebook: Piccolo museo del diario

Twitter: Piccolo museo del diario 

Instagram: collegata all’Archivio Diaristico Nazionale

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2 comments

LuLu B - Calabrisella Mia Aprile 27, 2021 - 8:45 am

Che bello! Mi piace molto scoprire posti interessanti come questo museo! La lista di “cose da vedere” in Italia si allunga di piu’! 🙂

Reply
Katia Aprile 27, 2021 - 3:17 pm

Anche la mia lista si allunga sempre più! Poi, mi attira molto il Piccolo Museo del Diario dove la storia è raccontata attraverso diari e cartoline.

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