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Quali sono le curiosità di Bologna?

by Katia
curiosità a Bologna

Finalmente sono riuscita a ritornare a Bologna, città che adoro e che non mi stuferò mai di rivedere. Nel corso delle varie visite ho scoperto un po’ alla volta vari detti e curisosità su questa città. E’ sempre bello conoscere anche questo lato dei luoghi che si visitano ed è per questo che vi racconto delle curiosità di Bologna!

Scopriamo le curiosità di Bologna!

La Torre degli Asinelli

Chi non ha mai fatto caso alle due torri nel centro di Bologna? Stiamo parlando della torre degli Asinelli e della torre Garisenda che caratterizzano la città ed è impossibile non notarle una volta giunti in piazza Maggiore. In questo caso ci sono ben due curiosità:

  • La prima è legata alla leggenda del vaso vuoto, il quale si trova in cima alla torre degli Asinelli e ha intorno a sé un’aurea di mistero. La leggenda vuole che stia ad indicare l’incapacità politica del governo nel risolvere i vari conflitti cittadini.
  • La seconda curiosità  è legata agli studenti dell’Università di Bologna: l’ultima volta che ci sono andata, volevo salire sulla torre degli Asinelli ma ero insieme ad una amica che studia là. Con grande dispiacere non siamo potute salire: chi studia a Bologna, non può farlo fino a quando non si laurea. In caso contrario, non riuscirà a laurearsi!
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I canali di Bologna

Non tutti sapranno che sotto le strade della città si sviluppa anche una città sottorranea. Non parlo di reperti archeologici ma semplicemente di opere idrauliche: fin dal XII secolo è presente una fitta rete di canali artificiali derivati tramite chiuse, dai fiumi Reno e Savena.

Queste servivano da rifornimento idrico della città per usi domestici, per difesa alimentando i fossati che cingevano le mura della città, per usi industriali come concerie delle pelli, delle cartiere e della lavorazione dei tessuti e fornire energia idraulica ai mulini dei vari opifici posti all’interno della città quali macine da grano, da rizza, da galla e mulini da seta.

Il telefono senza fili

Quando vi troverete proprio in centro ed esattamente in piazza Maggiore, più precisamente nei pressi del palazzo Podestà perché non portate chi vi accompagna ad usare il telefono senza fili?

Se vi mettete sotto le volte del palazzo, ognuno in un punto diverso, potrete avere bisbigliare al muro e avere la possibilità di sentire l’eco dell’altra persona. La voce di ognuno passa tranquillamente tra le fessure della struttura, per essere percepita fedelmente nonostante la distanza grazie alla particolare conformazione architettonica.

La statua del Nettuno

In piazza Maggiore c’è una fontana e proprio sopra è rappresentato Nettuno. Ebbene, la sua storia è legata ad una vicenda curiosa che fece scalpore all’epoca. Giambologna aveva in progetto di creare una statua con i genitali ben più grandi del previsto ma la Chiesa glielo proibì.

L’artista si adeguò ai parametri dati ma riuscì a raggirare i clericali con un piccolo trucco. Egli disegnò la statua in maniera tale che da una particolare angolazione, ed esattamente da una pietra pavimentale nera chiamata “della vergogna”, il pollice della mano sinistra tesa del Nettuno spunta direttamente dal basso ventre, facendo apparire il genitale in forma netta.

Secondo una leggenda, lo studente che deve superare un esame, deve girare in senso antiorario la statua  per avere fortuna. Si dice che lo fece anche Giambologna, il quale giro’ intorno al piedistallo per meditare su come creare la statua ed è proprio da questa statua iniziò la sua fortuna artistica.

I portici di Bologna

Bologna conta ben 38 km di portici che si distribuiscono per tutta la città, candidati come patrimonio dell’umanità UNESCO, oggi sono una caratteristica della città e come si riesce a pensare ad una Bologna senza portici? Sono da sempre punto di riferimento per gli scambi commerciali e per socializzare.

Ma lo sapete che in passato, il Comune imponeva a chi costruiva un edificio, l’obbligo di inserire anche il portico? Questo per dar riparto ai senza tetto e agli studenti che non riuscivano a pagarsi l’affitto di una camera; in caso contrario c’era una multa salatissima da pagare. Una famiglia nobile, per ostentare la propria ricchezza, decise di proposito di pagare la tassa annua e rifiutarsi così di costruire un edificio con il relativo portico!

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Bologna è chiamata anche la Dotta, la Ghiotta e la Turri

Dicono che Bologna sia chiamata anche chiamata la Dotta, la Ghiotta, la Rossa. I motivi sono questi:

La Dotta

L’Università di Bologna è nata nel 1088 ed è stata la prima università dell’Occidente e la prima deputata per lo studio del Diritto. Da qui passarono personaggi illustri come Dante, Boccaccio e Petrarca e da quasi 1000 anni rende la città viva culturalmente parlando. La prima sede dell’università fu il Palazzo dell’Archiginnasio con il suo Teatro Anatomico nel quale si sezionavano i cadaveri durante le lezioni di medicina e anatomia: per secoli è stato uno dei principali e più ferventi punti di riferimento del sapere europeo.

La Ghiotta

L’Emilia Romagna, e Bologna nel nostro  caso, è la culla del mangiar bene: secondo l’edizione del Touring Club Italiano del 1931, “il giocondo amore della mensa trova le soddisfazioni più complete, in un’atmosfera simpatica e propiziatrice”. La città non conosce momenti di crisi nell’ambito alimentare ed è sempre vista come il paradiso delle delizie del palato: è proprio qua che si cucinano i buonissimi tortellini con il ripieno di eccellenze alimentari provenienti dalla regione come la mortadella, il prosciutto di Parma, il formaggio Parmigiano Reggiano.

E come scrisse Ippolito Nievo nelle sue Confessioni di un italiano nel 1867: “Si mangia più a Bologna in un anno che a Venezia in due, a Roma in tre, a Torino in cinque e a Genova in venti”.

La Rossa

Chiamata “La rossa” soprattutto grazie al colore rosso che caratterizza gli edifici bolognesi, dei tetti  e delle sue 100 torri che caratterizzavano la città durante il Medioevo. Purtroppo oggi sono rimaste solo 24 e le due torri simbolo sono proprio la torre degli Asinelli e la torre di Garsenda.

Leggendo qua e là, Bologna la Rossa è detta anche per il suo passato politico, dove dal Dopo Guerra e per diversi anni, la città fu il baluardo della Sinistra e del DC  ma anche per le icone automobilistiche. La rossa Ducati e la rossa Ferrari, la Lamborghini, la Maserati sono da sempre icone di fascino e potenza e create proprio in Emilia Romagna!

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Curiosità a Bologna: voi ne conoscete altre?

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2 comments

Silvia Bonini Marzo 25, 2018 - 8:08 pm

Che bell’articolo dedicato a Bologna! Mi piace come l’hai impostato! Ti prego scrivi ancora di questa bellissima città!

Reply
Katia Marzo 26, 2018 - 3:13 pm

Mi hai fatto venire in mente che dovevo sistemare questo articolo, magari aggiungendo qualche Foto. Sicuramente: adoro Bologna e ho in programma di ritornare, questo vuol dire che ci saranno altri articoli.

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