Il Parco del Valentino a Torino è stata una gran bella scoperta. Tra i luoghi che più conoscevo della città ancora prima di partire e prima tappa torinese del mio viaggio, non ha mancato di stupirmi in positivo anche sotto la pioggia.
Si dice che sia tra i parchi cittadini più estesi d’Europa: 47 ettari che si sviluppano sulle rive del Po tra il ponte Umberto I e il ponte Principessa. Molto frequentato sia dai turisti che dai torinesi, si percorre a piedi o noleggiando una bicicletta: chioschi e localini dove fermarsi, un borgo medievale, un castello e un orto botanico.
Storia del Parco del Valentino a Torino
Il Parco del Valentino è nato nel 1863 grazie al francese Jean-Pierre Barillet Deschamp e nel corso del tempo è diventato il simbolo della città. L’origine del nome è incerto e varie sono le ipotesi. Che sia legato alla chiesa di S. Vito che sorge sulla collina di fronte e custodisce le reliquie del martire Valentino? O dell’esistenza di una cappella dedicata sempre a questo Valentino? Oppure da Valentinum che dal 1275 ha a che fare con quest’area fluviale?
Nel corso dell’Ottocento si ritenne necessario creare un parco degno di una capitale (d’Italia). Un pò colpa dell’idea di organizzare un’Esposizione Universale a Torino e un pò delle teorie salutistiche dell’epoca dove il passeggio era considerato uno “svago salubre socialmente utile”. Sta di fatto che nacque il Parco del Valentino a Torino: ospitò i primi tornei di calcio, i primi stabilimenti balneari, le dispute tra i pionieri del remo e del fioretto. Vi sembra poco?

Tra un orto botanico e un giardino roccioso
Se il parco del Valentino è un mondo a sé stante rispetto alla città, al suo interno sono nati altrettanti sotto-mondi tra cui delle micro aree verdi: mondi green che nulla hanno da invidiare all’interno del parco.
L’Orto Botanico
E’ un piccolo fazzoletto di oltre 15.000 ettari all’interno del parco nato nel 1729 grazie ad un Regio decreto per volere di Vittorio Amedeo II. Il suo scopo era quello di creare uno spazio dove coltivare le piante per studiarne la storia, l’evoluzione, gli usi e così via. Nel corso del tempo ha subìto dei cambiamenti fino ad arrivare all’aspetto attuale.
Oggi, l’Orto Botanico è gestito dall’Università di Torino e dal 1997 è stato aperto al pubblico, riscuotendo un gran successo di visitatori e unendo l’utile al dilettevole. E’ un luogo dove è di prassi il continuo aggiornamento in fatto di studi scientifici attraverso la ricerca: l’orto si occupa anche di divulgazione scientifica, aprendosi al pubblico con eventi, mostre e pubblicazioni.
Visitare l’Orto Botanico: il costo è di 5€. Tenere sott’occhio gli orari perché variano ma di solito è aperto nei fine settimana tutto il giorno e dal lunedì al venerdì solo la mattina.
Il Giardino Roccioso
Si trova proprio vicino al Borgo Medievale ed è stato creato nel 1961 in occasione del centenario della nascita dell’Italia. Al suo interno si trovano 200 specie ornamentali, aiuole varie, ponticelli, siepi e un ruscello che lo attraversa. Ma anche tantissimi scoiattoli che corrono da una parte all’altra del giardino: era dai tempi di Friburgo che non ne vedevo così tanti!
Una volta ampliato il Giardino Roccioso è nato anche un roseto dove trovare ben 2.000 tipi di rosai: a cespuglio, da taglio, antichi o moderni. Questi rosai sono stati donati a Torino da floricoltori sia italiani che stranieri.

Un (finto) borgo medievale e la sua rocca
Nel vostro girovagare nel parco sicuramente vi troverete di fronte ad un borgo medievale. Voi entrateci e sicuramente vi sembrerà di ritornare indietro nel tempo negli antichi villaggi con le botteghe tipiche, le varie abitazioni, una chiesetta e un castello signorile che domina il borgo. Il tutto racchiuso all’interno da delle mura.
Peccato che tutto ciò sia finto. Si avete capito bene: questo borgo medievale non è un vero borgo medievale ma piuttosto una ricostruzione fatta nel 1884 in occasione dell’Esposizione Generale Italiana. Gli organizzatori della manifestazione chiamarono il dipartimento di storia dell’arte per proporre un esempio storico del Medioevo: si dovevano documentare le capacità tecniche, scientifiche e culturali della nuova società industriale. E piuttosto che allestire una semplice mostra, perché non costruire un borgo vero e proprio?
Anche se questo borgo è finto, per la sua realizzazione si sono andati ad analizzare dei veri castelli, torri e dimore medievali del Piemonte. Dopo uno studio attento attraverso documenti, disegni e riproduzioni, si è creato un borgo vero e proprio dove il visitatore può tutt’ora immergersi realmente in un ambiente medievale senza nessun collegamento visivo & uditivo alla città contemporanea.
Visitare il borgo: entrata libera tutta la settimana dalle 9 alle 19 (in estate la chiusura è alle 20).
Visitare la rocca: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Il biglietto costa 5€

Il castello del Valentino
Come in ogni parco che si rispetti, esiste anche il relativo castello al suo interno: edificio che conobbe il suo massimo splendore con Maria Cristina, la quale trasformò la semplice villa di campagna cinquecentesca in un gioiello architettonico.
Maria Cristina, un’importante dama francese, si occupò del primo intervento architettonico tra il 1633 e il 1642: l’ala destra della struttura fu quella maggiormente ristrutturata grazie ad artisti lombardi come Isidoro Bianchi con i figli Pompeo e Francesco. Le pareti vengono abbellite con motivi arcadici, mitologici e floreali, alternandoli agli stucchi dorati.
Nella seconda fase avvenuta tra il 1630 e il 1660 vennero chiamati gli architetti Carlo e Amedeo Castellamonte facendo diventare diventare il castello ancora più lussuoso, ampliando il corpo principale, aggiungendo delle torri e aprendo un ingresso monumentale verso la città. E’ in questa fase che il gusto francese divenne ancora più forte ed esplicito: ci si ispirò all’architettura contemporanea parigina. Castellamonte mescolò il classicismo francese con il barocco italiano grazie al movimento e al colore (barocco) che smorzano l’essenzialità tipica parigina.
Una curiosità? Il Castello del Valentino è stato inserito nella lista dei beni che fanno parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
ORARI DI APERTURA primo, secondo e terzo sabato del mese su prenotazione obbligatoria: si accede tramite una visita guidata (partenze: 10.00 e 11.30). Costo della prenotazione: 3.50€.
Per maggiori info: www.castellodelvalentino.polito.it

Perché visitare il Parco del Valentino a Torino?
Un vasto parco sulle rive del fiume più lungo d’Italia, all’interno del quale trovare tanti micro-mondi fantastici sotto ogni punto di vista. Rilassarsi dal caos della metropoli (anche se Torino non mi è sembrata così caotica come altre città italiane), fare un pic nic, rinfrescarsi nelle calde giornate estive, sfogarsi facendo sport o semplicemente bicliclettando qua e là al suo interno.
Fare amicizia con gli scoiattoli, perdersi in un finto villaggio medievale, visitare un vero castello barocco o semplicemente scoprire che esiste un sommergibile all’interno del Museo Navale. Che dite? Vi ho incuriosito abbastanza per visitare di corsa il Parco del Valentino a Torino?
8 pensieri sparsi
Il parco del Valentino e il borghetto medievale mi piacciono molto ma non ho potuto fare a meno di pensare che, mentre in Francia per l’Esposizione si progettava la torre Eiffel, un mostro di ferro per il tempo, che sfidava il vento (e le leggi della fisica), noi tornavamo indietro e, invece di innovarci, realizzavamo una via in pieno stile medievale ?? però non ci penso, e se non ci penso mi piace!!
Ma sai che non ci avevo proprio pensato? Dai, non pensiamoci e facciamo finta che il borgo medievale sia vero, respirando la sua aria antica. 🙂
I miei zii abitano a Torino e proprio a pochi passi dal Parco del Valentino, che ho visitato più volte. Eppure è proprio vero che ci sono luoghi che non si conoscono mai abbastanza! Grazie al tuo articolo ne ho comunque scoperto di più 🙂
Di solito, si scoprono molte cose quando si è turisti: pensa che io sono di Trento e tramite i miei amici di fuori, mi sono accorta di mondi paralleli di cui non sospettavo!
Wow! Poter visitare un parco, un orto botanico, un castello e un borgo medievale, seppur finto, a prezzi accessibilissimi è veramente da “Wow”! Peccato che per me al momento è ancora tutto molto distante, però sarà una di quelle cose low cost che sicuramente possono essere, in un futuro mi auguro non troppo lontano, sperimentate!
Prima o poi spero che anche tu possa visitare Torino con tutte le sue meraviglie, tra cui il Parco del Valentino! E’ un viaggio che vale la pena fare 🙂
Ottima descrizione! Conosco molto bene questo parco: il giardino roccioso è la parte che preferisco in assoluto, sembra quasi di non essere in città. La parte che costeggia il Po é perfetta per fare una passeggiata e andare in bicicletta. Inoltre confermo che l’Orto Botanico è assolutamente da visitare!
E pensare che non sono riuscita a vederlo proprio tutto per via della pioggia ma devo dire che mi ha preso parecchio! Ci voglio ritornare in una bella giornata soleggiata per godermelo meglio!