Lo scorso maggio ho visitato per la prima volta Torino e mentre cercavo notizie su cosa visitare in due giorni, mi sono imbattuta nei torèt. La cosa può risultare strana ma ti assicuro che non ci sono tori che scorazzano felicemente per il capoluogo piemontese. I torèt non sono altro che le mitiche fontane di Torino: la loro particolarità? Sono verdi e hanno la testa di toro da dove sgorga l’acqua potabile!
Il loro nome deriva dal dialetto piemontese dove torèt significa piccolo toro e in giro per la città ce ne sono ben più di 700. Voglio raccontarti qualcosa su uno dei simboli più conosciuti e amati di Torino, i mitici torèt verdi! Io mi sono divertita a cercarli anche se non li ho trovati tutti. Nel mentre portati dietro una borraccia perché, in caso di necessità, la puoi riempire a volontà!

I torèt a Torino: storia di una fontana verde
L’origine di queste fontane è dubbiosa e tante sono le leggende metropolitane. Soprattutto sul perché sia stato scelto proprio un toro. Un certo Pingone, uno storico vissuto alla corte di Emanuele Filiberto di Savoia durante il XVI secolo, raccontava di come l’Italia si chiamasse inizialmente Apenninia. Non si parla altro che del toro Api e lo storico diede per scontato che la prima città al di là delle Alpi avesse un toro come divinità e chiamata per questo Taurina (non ti sembra di pronunciare qualcosa di simile alla parola “Torino”?).
Oppure, l’origine del nome di Torino potrebbe derivare dal celtico Thor che significa “monte” e se lo dici a voce alta, hai l’impressione di dire “toro”. Da qui ad inserire un toro nello stemma della città il passo è breve: nel 1687 ne divenne il simbolo ufficiale di Torino.
Giusto per rimanere in tema, durante la mia visita a Torino, una amica mi ha portato sotto i portici che costeggiano piazza San Carlo. Di fronte al Caffè Torino è rappresentato un toro sul marciapiede: si dice che calpestarne i genitali porti fortuna. Io la sto ancora aspettando!
La nascita dei Torèt
La versione più veritiera dice che le fontanelle con la testa di toro siano apparse nella seconda metà dell’Ottocento. Il primo torèt è stato installato il 17 luglio del 1862 dovuta alla necessità di erogare gratuitamente con acqua potabile la città. I torèt divennero un po’ come il bar di tutte quelle persone che non potevano permettersi di frequentare gli eleganti cafè della città. Da un sola fontana alla presenza di un centinaio di torèt nel 1868 nelle strade di Torino il passo è breve.
E’ negli anni Trenta che ci fu il boom di tori in lega di ghisa verde in giro per Torino, facendoli diventare ben presto un oggetto-simbolo della cultura torinese. Per più di mezzo secolo le fontanelle con la testa di toro sono state realizzate dalla Fonderia Pinerolese, uno degli ultimi stabilimenti della zona che fonde la ghisa. L’azienda è la stessa che produce anche i basamenti dei lampioni decorati nel centro di Torino. La fonderia si trovava in corso Torino a Pinerolo per poi spostarsi a Frossasco. Oggi lavora per conto dell’industria Avio che prepara pure i vari pezzi montati sui mezzi blindati dell’esercito.
Nel corso del tempo le richieste per nuovi torèt si sono ridotte drasticamente: oggi si parla soprattutto di manutenzione di quelli già esistenti oppure di sostituire le teste di toro rubate da qualche sconosciuto. Negli anni Settanta, un gruppo di immigranti torinesi in Canada sentendo nostalgia per il loro luogo d’origine, chiese alla città dove risiedevano di poter installare un torèt: ottenuto il consenso, il comune di Torino donò una fontanella dalla testa di toro da mettere nella piazza di questa città canadese.

Come ti proteggo i torèt: I love Toret!
I Love Torèt è un’associazione di promozione sociale nata nel settembre 2012 con l’obiettivo di salvare i torèt e di valorizzarli perché un bene comune della città. Gli stessi torinesi si stanno legando sempre più alle fontanelle dal color verde bottiglia dalla testa di toro.
Grazie ad eventi, iniziative sociali e gadget si vuole far conoscere i torèt e di conseguenza portar rispetto, preservare e valorizzare una tipicità di Torino. Come?
- Si può adottare in maniera del tutto gratuita una delle tante fontane sparse per la città e mappate. Le persone, in questo modo, si sentono dentro al progetto cercando attivamene di prendersi cura del torèt prescelto. Si controlla che ci sia ancora, che non venga danneggiato e che l’acqua sgorga ancora e in maniera regolare.
- Attraverso la vendita di merchandising come tazze, magliette, portachiavi et simili (tutte col logo di I Love Torèt) si raccolgono fondi per il mantenimento e il funzionamento dei vari torèt. L’associazione accetta anche donazioni libere.
Anche se ha le corna, non e’ un buon motivo per tradirlo. soprattutto dopo anni di dissetante carriera
Hot Spot Turisitici: l’app I Love Torèt
Grazie alla collaborazione tra comune e I Love Torèt, alcuni toretti sono stati dotati di una piccola antenna bluetooth: in questo modo, tutti possono avere informazioni sul quartiere, i monumenti, gli eventi culturali della zona. E’ possibile controllare anche la qualità dell’acqua della fontana: arriva direttamente dall’acquedotto civico ed è il risultato di un mix tra acqua sorgiva, di falde sotterranee e di acqua del Po sanitarizzata dalla SMAT Società Metropolitana Acque Torino srl.
Al momento solo i torèt di Piazza Castello, Piazza San Carlo, Piazza Vittorio Veneto, Piazza Bernini e di Porta Susa sono stati dotati dell’antenna bluetooth ma non è escluso che il progetto venga allargato anche ad altre fontane! Basta scaricare l’app I Love Torèt sul proprio cellulare! Invece, per cercare e trovare i torèt in giro per Torino, basta scaricare iTorèt e il gioco è fatto!

8 pensieri sparsi
Non conoscevo la storia di queste fontane torinesi. Amo Torino e adesso ho una chiave in più per assaporare appieno la città 🙂 Grazie!
E’ interessante la storia dei torèt, vero? L’ho trovata davvero simpatica.
Davvero interessante scoprire l’esistenza dei torèt! Non vedo l’ora di visitare Torino (mi sono ripromessa di andarci a breve) e vederli di persona:) Molto bella anche l’idea di mapparli in un’app!
Io ci devo ritornare presto: Torino mi è piaciuta molto e non ho avuto molto tempo per visitare tutte le cose che avevo in mente!
L’app per mappare i torèt puo’ tornare utile: le fontane sono più di 700 e sarebbe impossibile trovarle. Alcune sono facilmente visibili, mentre altre sono un po’ più nascoste.
Non sapevo la storia della città canadese con il toret, pensa che sorpresa finirci per caso!
E’ una cosa che ho scoperto all’ultimo quando oramai avevo quasi finito di scrivere il post! Mi sembrava carino raccontare che è possibile trovare dei torèt in giro per il mondo grazie ad immigrati torinesi e la loro nostalgia!
Voglio adottare una fontanella!! ? Anche a Milano ci sono le fontanelle verdi con, se non mi sbaglio, una testa di leone invece del toro. Mi ricordo una delle prime volte che sono andata all’estero che mi ero sorpresa del fatto che non ci fossero fontanelle né bere!!! Che tragedia! ?
Quella delle fontanelle con la testa di un leone a Milano mi mancava proprio! Ogni città ha il suo animale-simbolo 🙂
Per quanto riguarda il fatto di non trovare fontanelle in giro per la città mi capita spesso anche in Italia: è così comodo potersi riempire la bottiglietta che ti porti da casa.