La Riviera del Brenta collega Padova a Venezia attraverso un naviglio costellato di splendide ville rinascimentali tra cui Villa Pisani Nazionale, la più grande villa d’Italia.
Il fenomeno della “civiltà di villa” ci ha lasciato in eredità molte di queste ville. Una testimonianza dello sfarzo dell’epoca: si possono ammirare lungo il fiume, soprattutto con le crociere fluviali tra Padova e Venezia ci si rende conto della vastità del fenomeno.
Villa Pisani sorge sull’ansa del naviglio del Brenta, dove il paese Stra ne occupa una buona parte; siamo in provincia di Venezia al confine con Padova.
Con i suoi 11 ettari, oltre ai 1.500 metri di parco, la Nazionale è considerata la Regina delle ville Venete: una tappa obbligata per gli amanti del genere.
La storia di Villa Pisani Nazionale
E’ documentato che la famiglia Pisani possedeva già una proprietà fondiaria in questo luogo ancora alla fine del Cinquecento e nel 1615 è dimostrato che il possedimento corrispondeva a 15 campi recintati e tenuti a brolo.
- Nel 1661 oltre alle terre coltivata è segnata una casa abitata e un palazzo ad uso personale.
- Alvise, procuratore di San Marco, erige una cappella gentilizia nel 1685.
- In alcune incisioni di inizio Settecento appare un edificio cinquecentesco, coperto da un tetto a capanna e un pronao sporgente a due piani. Sullo sfondo si notano alcune aiuole quadrate con alcuni disegni geometrici.
La testimonianza di alcune incisioni fanno sicuramente riferimento ai lavori fatti nel 1656 dallo stesso Alvise, anno in cui diventò Procuratore.
La sua carica ha avuto una breve durata e nel 1719 è stato tutto distrutto per far spazio ad una dimora molto più ambiziosa.
Nella prima metà del Settecento è il momento in cui la famiglia Pisani conosce il suo massimo splendore, sfociando nella nomina di doge di uno della famiglia.

Le basi di Villa Pisani
E’ in questo periodo che i due fratelli Alvise e Almorò mettono in atto un importante rimaneggiamento fatto dal loro parente Alvise Pisani.
Viene chiamato l’architetto Girolamo Frigimelica Roberi per creare un nuovo complesso residenziale: la base di ciò che possiamo ammirare noi oggi!
- Nel 1741 muore il doge Alvise Pisani e la costruzione risultava già terminata.
- I Pisani si trovano in un momento di ristrettezze economiche fino al 1761, anno in cui Gian Battista Tiepolo e il figlio affrescano la Sala delle Feste su richiesta dei Santa Maria Zobenigo, un ramo della famiglia Pisani.
- Un nuovo periodo di ristrettezze economiche, nel 1807 i Pisani si trovano a dover vendere e Napoleone Bonaparte ne è l’acquirente. Lo adatterà alle proprie esigenze e gusti.
- Durante l’Ottocento, Villa Pisani passa al viceré Ranieri durante l’occupazione asburgica; ai Savoia dopo l’unificazione dell’Italia.
Tra tante vicissitudini, Villa Pisani Nazionale viene acquistata nel 1934 dallo Stato Italiano; nel 1947 la gestione passa alla Sovrintendenza e negli anni Novanta del secolo scorso viene restaurata.
Il piano nobile
Villa Pisani è stata costruita nel 1721 in onore al 114º doge di Venezia Alvise Pisani: da 114 stanze del progetto originario, oggi se ne contano ben 168. Non tutte sono visitabili (meno male: la visita sarebbe stata infinita) e l’entrata include solo le 30 sale dislocate al piano nobile.
Il percorso è circolare: vista dall’alto, questa parte della villa si presenta rettangolare con la Sala delle Feste al centro insieme alla Sala d’Ingresso con lo scalone in pietra d’Istria che collega il piano terra al piano nobile.
La distribuzione delle sale è stata creata in base al loro utilizzo, agli ospiti che le utilizzarono ed ognuna di loro ha un tema diverso che le caratterizza.
Non meravigliarti dunque se avrai l’impressione di visitare luoghi diversi tra loro.
Tutte le sale sono comunicanti tra loro e in un secondo momento è stato fatto un corridoio esterno per agevolarne la visita.
Ti racconto alcune sale che più mi hanno colpito.

Sala delle Feste
E’ la sala più grande, maestosa e utilizzata per le feste che la famiglia Pisani dava.
L’affresco che decora il soffitto è dell’artista Gianbattista Tiepolo e inizia a lavorare al plafone dal marzo 1791, all’età di 64 anni. L’intera superficie affrescata è di 300 m² e realizzata in appena 72 giornate; anche se lo stesso Tiepolo aveva stimato 3 o 4 anni vista la sua età.
L’affresco del Tiepolo è stato considerato come una “delle più gioconde visoni d’arte che abbiano mai rallegrato lo sguardo”.
Tra gli aiutanti, per supportare l’immenso lavoro di decorazione della sala, troviamo lo stesso figlio del Tiepolo, Giandomenico; G. B. Crosato, Visconti, Guarana. Tra gli scultori, Danialetto Pietro e Casa Giuseppe.
Gli appartamenti di Napoleone
Napoleone soggiornò diverse volte nella Naizonale: a causa dei debiti della famiglia Pisani alla fine della Repubblica di Venezia, la dovettero vendere e Napoleone Bonaparte fu il vincitore della gara di vendita. Il costo di tale acquisto fu di 973.000 franchi francesi.
All’interno della stanza decorata da Carlo Bevilacqua, è possibile ammirare il letto a baldacchino in stile impero dove egli dormì. E’ di legno laccato bianco e oro; la tenda del baldacchino è in seta e copre il letto per 3/4. In cima c’è Cupido che svetta verso il soffitto.
La camera da letto è seguita poi dall’antibagno e il bagno nello spazio accanto.
La particolarità del bagno?
Una vasca da bagno con i pavimenti e i rubinetti: una cosa rara per l’epoca. La vasca è incassata a pavimento e ricavata da un blocco unico di pietra d’Istria levigata. All’interno della vasca sono stati scolpiti i gradini interni per poter scendere nell’acqua.
All’interno del bagno è presente anche una portantina, realizzata nel 1807 per Eugenio Beauharnais.
Le Stanze Savoia
Ci troviamo nel lato est della villa ed è stata utilizzata da Vittorio Emanuele II nel 1866: anno in cui il suo esercito si insediò a Villa Pisani, facendone il quartier generale.
Si racconta che il re ebbe una storia d’amore travolgente con la contessa Mirafiori, una giovanissima Rosa Vercellana proprio in queste stanze. Una era per il Re d’Italia mentre la seconda per la contessa, sua amante.
L’arredo è quello originale dell’Ottocento con i mobili in legno di ciliegio e dalla tappezzeria color crema con motivi floreali, caratteristici di questo periodo.
I personaggi famosi che hanno soggiornato a Villa Pisani
Villa Pisani è famosa per aver ospitati diversi personaggi illustri:
- Paolo Petrowitz, erede al trono di tutte le Russie, con Maria Teodorovna di Russia (ovvero i conti del Nord) nel 1782.
- Re Gustavo III di Svezia.
- La villa è stata di proprietà della corona d’Austria e nel 1790 vi ha soggiornato l’arciduchessa Maria Elisabetta.
- Napoleone Bonaparte l’ha acquistata nel 1807: celebre sono gli spazi a suo nome.
- La famiglia dei Savoia vi ha soggiornato tra il 1866 ed il 1882.
- Nel 1934 Mussolini ed Hitler utilizzarono Villa Pisani per i loro incontri.

L’immenso parco di Villa Pisani
Il parco di Villa Pisani è uno dei motivi per raggiungere Stra: il Parco più bello d’Italia nel 2008 deve essere ammirato con calma, soprattutto nella bella stagione.
L’immenso giardino nasce ben prima della villa stessa ed è opera dell’architetto padovano Girolamo Frigimelica de’ Roberti.
Si occupò anche di creare alcuni dei padiglioni presenti oggi nel parco come l’Esedra e caratterizzato da due gallerie di glicine ai lati; la torretta al centro del labirinto e le scuderie sullo sfondo del grande parterre centrale.
La struttura riprende il parco della reggia di Versailles: de’ Roberti prende come esempio i modelli francesi applicati da Andrè Le Nôtre e li mescola con la tradizione veneta.
Durante i secoli è stato poi ampliato:
- il boschetto inglese a ovest del parco risale all’epoca napoleonica.
- La parte dedicata alla botanica in vaso e in terra, le serre e i grandi esemplari arborei sono il frutto dell’influenza austriaca dell’Ottocento.
- La seconda ghiacciaia che sorge ad ovest delle scuderie tra gli alberi del boschetto è del 1839.
- Anche il Novecento porta delle novità: le lunghe siepi di bosso e la grande vasca d’acqua del parterre.
Il giardino di Villa Pisani è famoso soprattutto:
- per il più grande labirinto d’Europa e conosciuto come il Labirinto dell’Amore. La sua struttura riprende l’idea dei labirinti celebrati dai Gonzaga a Mantova durante il Cinquecento.
- Il labirinto è stato nominato nell’opera “Il Fuoco” di Gabriele D’Annunzio.
- La piscina lunga 110 metri nata con lo scopo di studiare l’idraulica da parte dell’Istituto Idrografico dell’Università di Padova ed è datata 1911.
- Nel 1913 la piscina viene ricostruita e vengono aggiunge le caratteristiche statue, provenienti da altre ville venete: decade la funzione di studio e la grande vasca diventa una parte decorativa della villa stessa.

Come visitare la regina delle ville venete
Gli orari d’apertura di Villa Pisani variano in base alla stagione:
- in inverno da fine ottobre a fine marzo, il museo è aperto dal venerdì alla domenica dalle 9 alle 18. Dal martedì al giovedì dalle 9 alle 14.
- In estate da aprile a ottobre, da martedì a domenica dalle 9 alle 20.
Villa Pisani si può raggiungere sia da Padova che da Venezia prendendo il bus nr 53E scendendo a Stra. E’ lo stesso che si ferma a Villa Foscari alle porte di Venezia.
Per quanto riguarda l’acquisto dei biglietti, ci sono due opzioni con le relative riduzioni:
- l’interno della villa, l’esposizione temporanea e il parco costa 14 €.
- Visitare solo il parco 8 €. Nel momento in cui scrivo, il labirinto è chiuso al pubblico.
Quanto dura la visita a Villa Pisani? Io consiglio di prendersi del tempo per gustarsi con calma l’intero percorso: considera almeno tre ore tra villa e parco.
Cosa vedere vicino a Villa Pisani?
- Sempre in via Doge Pisani è possibile visitare anche Villa Foscarini: è più piccola rispetto a Villa Pisani e io ci ho impiegato un’oretta abbondante.
- Stra è un sobborgo di Padova e la puoi raggiungere in poco tempo. Se non l’hai mai visitata o la conosci poco, puoi partire da questo itinerario dove ti propongo diverse tappe.

Le ville venete: un viaggio sul fiume Brenta
Tutto ebbe inizio verso la metà del Cinquecento quando le nobili famiglie veneziane decisero di investire il loro ricco patrimonio, frutto del commercio con l’Oriente, per creare grandi imprese agricole nell’entroterra veneziano.
Le maggiori famiglie che hanno fatto la storia politica ed economia sono i Corner, i Barbaro, i Badoer, gli Emo, i Grimani, i Foscari. Nomi che si intrecciarono spesso e volentieri con quelli dei grandi studiosi di filosofia e cultori d’arte: uno fra tutti Andrea Palladio.
A noi rimane la testimonianza di tutto lo sfarzo dell’epoca: ville incastonate tra caratteristici scorci naturalistici da godere sia in barca che visitando le tante ville.
Sono tantissime, non tutte visitabili: le potrai ammirare dall’acqua con una crociera che da Padova arriva a Venezia (o viceversa) oppure entrando in quelle aperte al pubblico.
Ti racconto le ville che ho visitato per farti conoscere meglio questo patrimonio inestimabile:
- A Venezia ho visitato Villa Foscari ovvero la Malcontenta.
- Alle porte di Padova, sono entrata nella Villa Foscarini, non tanto lontano da Villa Pisani di cui ti ho appena raccontato.
- Puoi continuare a Vicenza visitando Villa Almerico Capra e la vicina Villa Valmarana ai Nani.



2 pensieri sparsi
Quanta storia hanno visto queste mura. Leggo con sorpresa che anche la “Bela Rosin” (soprannome in piemontese di Rosa Vercellana) è stata qui. Visitai Villa Pisani nella mia adolescenza ed i ricordi sono ormai sbiaditi.
Una cosa che mi piacerebbe molto sarebbe fare la crociera sul Brenta
Ogni volta che la visito scopro sempre qualcosa di nuovo e non voglio mai uscire. Sai che piacerebbe anche a me poter fare una crociera sul Brenta prima o poi?