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Storia e visita al Teatro Romano di Verona e del Museo Archeologico Nazionale

by Katia
teatro romano verona

Il capoluogo scaligero ha un passato glorioso e le sue origini romane sono in ogni angolo, testimonianza che parla di questo celebre periodo storico. Uno dei luoghi iconici, insieme all’Arena in piazza Bra, è il Teatro Romano di Verona che sorge sul colle di San Pietro.

Fin dall’antichità, Verona ha occupato una posizione geografica importante: sorge ai piedi dei Monti Lessini, non tanto distante dal Lago di Garda e centro nevralgico tra i paesi germanici e Venezia. Non c’è da meravigliarsi se Verona è nata nell’ansa formata dall’Adige e all’ingresso della pianura Padana: un crocevia tra nord – sud e est – ovest.

Il percorso continua al contiguo Museo Archeologico Nazionale che custodisce i reperti archeologi trovati duranti gli scavi al Teatro Romano. Questa è una tappa obbligata per chi ama la storia antica; un luogo fuori dal centro storico affollato e uno dei luoghi per ammirare Verona dall’alto.

Pillole di storia

La zona dove sorge il Teatro Romano corrisponde al primo nucleo cittadino in epoca romana e il teatro stesso è tra gli edifici più antichi di Verona: la costruzione risale al I secolo a.C., sfruttando la pendenza naturale del Colle di San Pietro.

Verona è sempre stata divisa in due dal fiume Adige. La parte pianeggiante da una parte con tutte le abitazioni private e una zona sul lato sinistro del fiume, a ridosso del colle e decentrata dal foro.

L’area archeologica dove sorge il Teatro Romano continua a regalare importanti testimonianze dell’epoca perché dal I secolo a.C. è stata oggetto di continue ristrutturazioni.

In età antica e successivamente, l’area del Teatro Romano è stata abbandonata, per poi essere occupata da costruzioni civili e religiosi.

Bisogna ringraziare il medico Andrea Monga durante l’Ottocento e il Comune di Verona per aver riportato alla luce quel che rimaneva del Teatro Romano:

  • Grazie alla sua passione per l’archeologia, Andrea Monga acquistò il terreno e condusse lavori di demolizione per dare il via agli scavi.
  • Dal 1904 in poi, il Comune di Verona ha continuato il lavoro iniziato dal Monga.

Quello che si è scoperto è che il complesso archeologico si estendeva dalla riva del fiume Adige fino alla cima del Colle di San Pietro. I diversi terrazzamenti coprivano 150 metri di larghezza per 107 metri di profondità, creando un salto nel vuoto di 60 metri.

Sulla cima del colle sorge ancora il tempietto (oggi parte integrante al Museo Archeologico Nazionale): i suoi resti sono emersi nel 1851, durante gli scavi per creare le fondamenta dell’attuale Castel San Pietro

Il Teatro Romano di Verona oggi

Quel che rimane del Teatro Romano veronese è poco e restano:

  • le sostruzioni e i due spazi laterali di accesso al palcoscenico.
  • La fossa scenica con gli elementi quadrangolari in pietra, i fori per far scorrere le corde quando si alzava o abbassava il sipario.
  • Nello spazio dedicato all’orchestra sono rimasti i resti di una pavimentazione in marmi policromi.
  • E’ stata ricostruita la cavea ed è formata da gradoni in calcare bianco e suddivisa in senso verticale. Nel senso orizzontale c’è ancora il camminamento che suddivide la cavea in due settori orizzontali.

La presenza del colle mise in difficoltà la costruzione di abituazioni ed edifici pubblici e per questo motivo si costruirono edifici destinati al divertimento, allo svago e alle funzioni celebrative.

Abitudine rimasta nel tempo e ancora oggi, durante il periodo estivo sia l’Arena in piazza Bra che il Teatro Romano sono utilizzati per diversi spettacoli come il Festival Shakespeariano e il Verona Jazz Festival.

Il Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico è adiacente al teatro romano e allestito nell’ ex convento dei Gesuati nel XV secolo dalla congregazione stessa. L’attuale Museo Archeologico Nazionale nasce nel 1923 e conta 600 opere situate all’interno del convento. A queste, si aggiungono altre 150 opere allestite nel chiosco esterno e nell’area del teatro romano.

La struttura è stata ristrutturata, ampliata e riaperta al pubblico il 28 maggio del 2016. La visita inizia con il palazzetto Fontana, risalente al Rinascimento, il quale costeggia la strada principale proprio sul fiume Adige.

Una volta entrati, il Teatro Romano è pronto ad accogliere il visitatore.

Il percorso del museo

Dopo aver salito le gradinate del teatro, si entra nel museo vero e proprio. Il percorso è organizzato così:

  • introduzione alla Verona romana con importanti testimonianze dell’epoca.
  • la Sezione dei cimiteri, tra cui la considerevole Tomba del Medico per la presenza di strumenti chirurgici.
  • Una sezione dedicata ai monumenti pubblici della città a partire dall’Arco dei Gavi con un modellino che lo riproduce e l’Arena.
  • Un ampio spazio dedicato ai vari aspetti del Teatro Romano di Verona.
  • A conclusione della visita c’è una parte dedicata alle divinità egizie Iside e Serapide.

Nella parte principale del convento è possibile ammirare le sculture in bronzo e marmo che ornavano i luoghi pubblici della città durante l’epoca romana. Ci sono inoltre sculture legate a collezioni pervenute al comune durante il corso del tempo.

Nelle tre celle monastiche sono custoditi gli oggetti di piccole dimensioni e di pregio ma piuttosto piccole di dimensioni e legati alla vita quotidiana.

Nel chiostro del Museo ci sono le sculture funerarie in pietra e nella piccola chiesa del convento è possibile ammirare mosaici policromi e in bianco e nero. Nella grande terrazza all’aperto sono esposti lapidi funerarie ed elementi romani architettonici.

  • Durante una delle mie visite al Museo Archeologico Nazionale ho avuto la possibilità di ammirare le opere egizie legate al collezionismo veronese grazie alla mostra L’Egitto a Verona.

Chiesa San Siro e Libera

Appena entri nel Teatro Romano, proprio in cima alle scalinate sulla tua destra, sorge la chiesa di San Siro e Libera e le sue origini risalgono a quando venne fatta la prima messa a Verona, proprio in questo luogo.

E’ stata fondata nel 913 in onore di San Siro per volere del vescovo di Cremona, Giovanni. Qualche secolo dopo è stato aggiunto il culto di San Libera in riferimento a Liberata da Como e ancora oggi non se ne conosce il motivo. Nel 922, lo stesso vescovo San Siro, donò l’intero complesso al vicino monastero benedettino Santa Maria in Organo.

Durante il Medioevo, lo stile della chiesa è stato adattato ai gusti dell’epoca, trasformandolo in base al gusto gotico. Agli inizi del Cinquecento, la chiesa di San Siro e Libera è stata concessa alla Confraternita del Santissimo Sacramento fino alla soppressione degli ordini religiosi da parte di Napoleone.

teatro romano verona

Ponte Pietra

Il Teatro Romano si può raggiungere facilmente a piedi dal centro storico attraversando da Ponte Pietra.

Ponte di Pietra, chiamato anticamente anche Pons marmoreus, è uno dei pochi ponti cittadini risalente all’epoca romana e risalente all’età repubblicana. Dal ponte si ammira una zona antica di Verona e conosciuta meglio come Sottoriva: è la storica via delle osterie della città.

Sulla sponda opposta c’è il Teatro Romano immerso nei cipressi.

Fino al XIX secolo quest’area era un’isola in mezzo al fiume e successivamente fatta sparire dell’attuale via Interrato dell’Acqua Morta. Il 25 aprile 1945 le truppe tedesche, prima di lasciare la città e l’Italia, bombardarono il Ponte Pietra insieme al ponte di Castelvecchio: erano gli unici due ponti ancora rimasti in piedi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il Ponte Pietra è stato ricostruito tra il 1957 e il 1959 come progettato inizialmente, utilizzando tutti i pezzi originali cascati nel fiume Adige.

Organizzare una visita al Teatro Romano a Verona

  • Orari apertura: lunedì 13.30 – 19.30 – dal martedì alla domenica 8.30 – 19.30
  • Il biglietto costa 4.50 € con diverse riduzioni.
  • Il Museo Archeologico Nazionale e il Teatro Romano fanno parte dei musei civici veronesi: puoi acquistare online la Verona Card e avere l’accesso prioritario.

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