A trent’anni dalla morte del regista Federico Fellini, senza saperlo, ho visitato e conosciuto Rimini proprio nello stesso mese del suo trentennale. Il capoluogo romagnolo è sempre stato per me, un luogo di passaggio mai una tappa approfondita. Il mio modo per ricordarlo è quello di proporti un itinerario felliniano a Rimini alla ricerca dei luoghi che hanno fatto da scenografia ai film di Fellini.
Devo dire che mi sono divertita molto nel farlo: il cinema è stato una delle mie principali passioni da studentessa universitaria. Abitudine che poi è andata a scemare nel corso del tempo a causa di viaggi, lavori e mille impegni. E da questo racconto mi riprometto di iniziare a ritornare più assiduamente al cinema.
Dal mio tour dedicato a Federico Fellini, ho conosciuto tante sfaccettature sia a livello professionale che a livello umano. Non sono diventata un’esperta ma sicuramente è aumentato il mio interesse per rivedere i suoi film con occhi diversi.
- L’itinerario felliniano a Rimini lo puoi integrare con il tour classico sulle cose da vedere nella cittadina romagnola!
Pillole di storia
Federico Fellini, nato il 20 gennaio 1920, vive i primi anni della sua vita a Marina Centro, per poi spostarsi nel centro storico di Rimini.
Da giovane studente inizia già a farsi conoscere come caricaturista per promuovere i film proiettati al Cinema Fulgor di Rimini. Nello stesso periodo scatta la sua passione per l’arte cinematografica, ritrovandosi a visitare i cinema di Rimini, a collaborare per diverse riviste tra cui La Domenica del Corriere e il 420 (un giornale satirico).
Si iscrive a giurisprudenza a Roma nonostante la sua passione sia il giornalismo: non a caso inizia a collaborare come disegnatore satirico e sceneggiatore.
Da qui all’incontro con Roberto Rossellini il passo è breve. Le sue collaborazioni lo portano dunque a lavorare con lo stesso Rossellini per Roma città aperta; incontra una giovane Anna Magnani e dirige il suo primo film con Alberto Lattuada.
Il suo stile è legato al Realismo Magico per poi sfociare nel fantarealismo. Gli anni Cinquanta e il boom economico fanno il resto: i Vitelloni, Armacord e la Dolce Vita. La sua vita è costellata di successi cinematografici e riconoscimenti vari fino a quando non muore il 30 ottobre 1993.
Il polo museale FM Fellini Museum
Il Fellini Museum è stato inserito in un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e architettonico di Rimini. L’allestimento di Castel Sismondo e di Palazzo del Fulgor è stato affidato a Lumiére & Co che si occupa di promozione internazionale del cinema contemporaneo.
Il polo museale diffuso tocca tre spazi nel centro storico riminese: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Cinema Fulgor.
- Castel Sismondo: è stata la mia prima tappa museale e me ne sono innamorata fin da subito. Il percorso è stato allestito in 16 sale su tre piani ed è interattivo e per nulla noioso: un salto nella storia del cinema italiano e nella visione della vita di Federico Fellini.
- L’apertura di Palazzo Fulgor è recente e risale al 2021. E’ stato pensato come un centro di informazione, di studio e ricerca e aperto a tutte le persone interessate. L’allestimento è creato dalle locandine e dai manifesti originali al promo piano e dai documenti, sia testuali che visivi, al secondo piano.
- Il Cinema Fulgor è il leggendario cinema che fa breccia nel film Amarcord. L’allestimento attuale è firmato da Dante Ferretti, tre volte Premio Oscar.
Borgo San Giuliano
Anche il borgo di San Giuliano è stato rievocato nel film I Clows di Federico Fellini. Questa zona caratteristica di Rimini è lontana anni luce dalla movida romagnola da come è presente nell’immaginario colletivo.
Piccole case con un massimo di due piani, strette vie pedonali che s’affacciano su tranquille piazzette. D’altronde questo era l’antico borgo marinaro: le case colorate servivano per orientarsi nelle fredde e nebbiose giornate invernali.
Il colore continua a caratterizzare borgo San Giuliano ancora oggi grazie ai tanti murales che affrescano le pareti di tante case. Il filo conduttore di molti murales sono i personaggi e le scene dei principali film dello sceneggiatore riminese. La tradizione è nata nel 1980 raccontando la vita quotidiana dei suoi abitanti per poi ampliarsi con i ricordi del Fellini.
Il Grand Hotel di Rimini
Simbolo della Belle Epoque riminese, il Grand Hotel di Rimini è stato nei sogni del giovane Fellini e la residenza durante i suoi soggiorni da regista.
Il progetto del Grand Hotel è dell’architetto Paolo Somazzi. Inaugurato nell’estate del 1908, fin da subito è entrato nell’immaginario collettivo grazie anche ai personaggi famosi che vi hanno soggiornato, creando storie e leggende.
Durante l’estate, il Grand Hotel è stato la tappa obbligata delle vacanze estive di personalità di spicco. Le 200 stanze in stile Liberty hanno ospitato persone dello spettacolo, teste regnanti, nobili e artisti provenienti da tutto il mondo.
I film girati al suo interno sono:
- Amacord dove fa da sfondo una Rimini a cavallo tra il 1933 e il 1934.
- Ne I clowns, si parte con i ricordi dello stesso sceneggiatore per arrivare al 1970.
I memoriali sparsi per Rimini
Non solo musei, edifici e scenari cittadini che fanno da sfondo ai film di Federico Fellini: Rimini ha anche dei memoriali dedicati al regista e inseriti nel contesto cittadino.
- Fellinia – la grande macchina fotografica, icona del boom turistico riminese del dopo guerra e creazione del fotografo Elio Guerra. Si trova sul lungomare Tintori ed esattamente nella rotatoria tra il Grand Hotel e la spiaggia.
- L’anello ritrovato in piazzetta Zavagli e dell’artista Mauro Staccioli. Ricorda una scena tagliata del film Amarcord quando il servitore dei conti Zavagli, per recuperare l’anello della contessina, lo recupera dal pozzo. La scena racconta quando il servitore viene fatto riemergere dal pozzo nero.
- La grande prua di Arnoldo Pomodoro, un monumento funebre in ricordo di Federico Fellini e della moglie Giulietta Masina.
Rimini nei film di Federico Fellini
Il cinema di Federico Fellini e Rimini come scenografia: ti ricordi i film ambientati qui? La Rimini raccontata non è quella patinata, tipica dell’immaginario collettivo; piuttosto è la Rimini fuori stagione e dal turismo di massa.
- Nei Vitellini del 1953 si intravede piazza Cavour e la spiaggia in bassa stagione, senza i turisti estivi e il suo molo.
- Otto e mezzo del 1963 racconta dei giovani ragazzi che incontrano Saraghina in spiaggia.
- La spiaggia riminese è di scena anche nella Città delle Donne del 1980.
- Amarcord del 1973 ci porta in piazza Cavour e in piazza Tre Martiri con i suoi edifici. Nel film il paesaggio riminese è presente con il cinema Fulgor, il Grand Hotel e il ponte di Tiberio.
- Nel finale di 8 1/2 compare la panca circolare situata in piazza Malatesta.
- La rinocerontessa che appare nel finale di E la nave va.