Berlino, una città che ho sempre adorato e che non mi stuferò mai di visitare. Lo scorso agosto è stata la mia quinta volta: ci credete che ho scoperto ancora nuovi luoghi da visitare? Una nuova scoperta è stata Hackescher Markt a Berlino con i suoi angoli nascosti, alternati alle vie più frequentate.
Un quartiere scoperto per caso, situato proprio dietro l’angolo di Alexander Platz, la famosa piazza con la Fehrnsehneturm e descritta da Alfred Döblin: un itinerario che vi prenderà mezza giornata e che vi rimarrà nel cuore come è successo a me.
Un tour itinerario culturale
Punto di partenza è la stazione Hackescher Markt della S-Bahn, stazione costruita nel corso dell’Ottocento, terminata nel 1882, dove i muri son caratterizzati da mattoni e ceramica. Devo dire che le stazioni ferroviarie & metropolitane di Berlino hanno sempre esercitato un forte fascino su di me, ognuna delle quali racconta un pezzo di storia della città. Ma questa, probabilmente è tra le più caratteristiche.
Usciti dalla stazione, si apre un quartiere che non sembra trovarsi in una grande città: un mondo parallelo dove andare alla scoperta della storia. Hackescher Markt era l’antico quartiere ebraico di Berlino: durante il Nazismo, fu la zona che maggiormente conobbe l’orrore della dittatura e delle persecuzioni naziste. Camminando, è facile vedere le Stolpersteine, le piccole targhe in ottone con i nomi di tutti gli ebrei deportati nei campi di concentramento, incastonante nella pavimentazione.
Piccoli musei da conoscere
Passeggiando per i suoi vicoli, mi sono imbattuta in due piccoli musei che raccontano la Berlino nazista: uno dedicato a Otto Weidt e l’altro dedicato agli “Eroi Silenziosi”. Piccoli spazi che raccontano storie di persone normali che hanno cercato di salvare gli ebrei dai campi di concentramento: l’entrata è gratuita e una visita al loro interno è d’obbligo.
Museo Blindenwerkstatt Otto Weidt
Nel Museo Blindenwerkstatt Otto Weidt è possibile conoscere la storia di Otto Weidt che aprì una fabbrica di spazzole da vendere poi all’esercito tedesco: i suoi lavoratori erano degli ebrei non vedenti, i quali, grazie a questa piccola fabbrica, risultarono essere “utili” alla dittatura e quindi non deportabili.
Memoriale degli Eroi Silenziosi
Il Memoriale degli Eroi Silenziosi racconta storie come quella di Otto Weidt e Oskar Schindler (il più conosciuto grazie al film “La lista di Schindler”) e di altre persone che aiutarono gli ebrei a sopravvivere in clandestinità nella Germania nazionalsocialista. Storie poco conosciute che vale la pena di conoscere!
Hackesche Höfe
Questi due musei sono situati all’interno di Hackesche Höfe: otto cortili comunicanti tra di loro dove, dopo il restauro del 1997, sono stati aperti negozi, locali, un cinema, attirando così turisti e non. L’entrata principale è in Rosenthalerstrasse nr 40: il primo cortile ha un’architettura in stile Art Nouveau con le facciate decorate da piastrelle smaltate e ideato dall’architetto August Endell.
Il quartiere ebraico
Dopo aver girato in largo e in lungo per Hackesche Höfe, vi consiglio di uscire su Sophienstrasse, una piccola via che raccoglie in sè tante curiosità ma tanta storia. Qua c’è Sophienkirche, chiesa costruita nel 1713 e la sua torre campanaria: perché fermarsi? Semplicemente perché la torre è quella originale del 1735, cosa rara in una città tedesca dato che la Germania fu rasa al suolo dagli alleanti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Handwerkerverain
Altra tappa in questa via per chi ama la storia contemporanea ma soprattutto quella tedesca del Novecento: Handwerkerverain, sede dell’associazione dei lavoratori costruita nel 1905. Proprio qua durante il primo dopoguerra si incontravano Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, protagonisti della Repubblica di Weimar e assassinati nel 1919, oltre a Wilhelm Piek, successivamente presidente della Repubblica Democratica Tedesca.
Sotto il Nazismo, questo edificio venne utilizzato come stamperia dove lavoravano tutte quelle persone condannate ai lavori forzati provenienti da Francia, Olanda e Ucraina. Oggi al suo interno ci sono un teatro e un centro culturale ed è caratterizzato da una serie di cortili con case tipiche in mattoni e restaurante nel corso del tempo.
Alter Judischer Fridhof
Hackesche Höfe al suo esterno forma una sorta di quadrilatero: venendo dalla stazione S-Bahn entrate da Rosenthalerstrasse, uscite su Sophienstrasse. Dopodichè alla fine di quest’ultima e all’estremità di Hackescher Markt troverete l’Alter Judischer Fridhof, il vecchio cimitero ebraico. Costruito nel 1672, fu chiuso nel 1827 e completamente distrutto dalla Gestapo nel 1943 e al suo interno sono custodite ben 10.000 spoglie di ebrei tedeschi. Pensate che durante la Seconda Guerra Mondiale fu trasformato in un campo di calcio dalla Gestapo. Ma anche come cimitero di fortuna per tutte quelle persone morte durante i combattimenti durante la fine della guerra.
Oranienburger Strasse
A pochi passi da qui si arriva alla parte meridionale di Oranienburger Strasse, una delle vie principali della Berlino ebrea e caratterizzata dalla presenza della più grande sinagoga non solo di Berlino ma anche dell’intera Germania: poteva contenere fino a 3.000 fedeli. La Neue Synagoge è stata progettata nell’Ottocento da Edouard Knolauch e ancora oggi la sua cupola in oro luccica sotto i raggi della luce del sole e dalla sua facciata in perfetto stile moresco. Attualmente sede di un museo che racconta la sua storia così come quella della comunità ebraica di Berlino.
Pillole di storia
- Per conoscere meglio questo quartiere, vi consiglio di leggere l’articolo Essere ebrei nella Berlino nazista: la storia contemporanea raccontata attraverso i maggiori monumenti del quartiere di Hackescher Markt.
- Se volete conoscere i memoriali che raccontano della Resistenza tedesca (di cui il Museo Otto Wedt e il Museo degli Eroi Silenziosi ne fanno parte), il postblog La Resistenza tedesca e i memoriali a Berlino è un buon punto di partenza.
Vi ho incuriosito? Spero proprio di si!
Buon viaggio a Berlino
8 pensieri sparsi
Sono stata a Berlino diverse volte e ho visitato una volta questo posto piuttosto velocemente, dovrò tornare per soffermarmici di più 🙂 adoro la capitale tedesca, non sarebbe male farci nuovamente un salto!
Anche io ho un debole per Berlino: non mi stuferò mai di visitarla e andare a conoscere nuovi luoghi berlinesi!
Anche io adoro Berlino ma sono sempre passata, distrattamente nei luoghi che racconti, che invece meritano di essere visitati con rispetto della loro storia e con la curiosità per il presente.
A Berlino è difficile non entrare in contatto con la storia passata o attuale che sia. Con tutte le volte che ci sono stata, durante l’estate del 2016 sono arrivata a Hackescher Markt per la prima volta. Berlino è una di quelle città che non ti basterà mai una vita per conoscerla!
Sono appena tornata da Berlino e purtroppo l’Hackerscher Markt è una delle cose a cui ho rinunciato per mancanza di tempo. Mannaggia, avessi visto prima il tuo articolo avrei lasciato perdere qualcos’altro 😉 Vuol dire che mi toccherà tornare, non vedo l’ora!
Ti è piaciuta Berlino? Io l’ho sempre adorata ma ad agosto ho avuto questo rapporto di amore-odio e ho visto che a molti o piace o non piace.
Guarda, tu non sai quante cose non ho visto di Berlino anche se questa è stata la mia quinta volta e ogni volta non mi sono ripetuta nelle visite … quindi anche a me toccherà ritornarci. Ma che peccato 🙂
Adoro le perle nascoste, soprattutto quelle berlinesi! Io, sempre nei dintorni di Alexanderplatz, mi sono imbattuta per caso in un altro bellissimo quartiere: Nikolaiviertel!
Leggo con piacere i post di chi la Germania la conosce 😉
p.s. ho risposto ai commenti che mi hai lasciato 😉
Lo volevo visitare pure il Nikolaiviertel ma non ho avuto proprio tempo! A Berlino ci sono veramente troppe cose da vedere e questa volta ne ho scoperte tante altre che dovrò tassativamente andare a vedere!
Grazie per essere passata da me! Io adoro sempre leggere le esperienze altrui in Germania: il mio rapporto con questo paese per me è sempre stato di odio-amore; il primo impatto odio più totale per poi passare all’amore e alla nostalgia! 🙂