Dresda è conosciuta per essere la Firenze sull’Elba grazie ai suoi preziosi tesori artistici e i suoi edifici barocchi. Un itinerario culturale ti permetterà di scoprire cosa vedere nell’Altstadt di Dresda, capoluogo della Sassonia e da sempre ha ricoperto un ruolo importante nella storia.
Bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, ha avuto la capacità di ricominciare grazie anche ai suoi cittadini che hanno voluto ricostruirla e renderla ancora più bella. Per me, scrivere questo itinerario culturale è stato un salto nel mondo dei ricordi, a volte contrastanti tra di loro.
Come sono capitata a Dresda?
Ci sono arrivata per caso per un corso di tedesco: stavo progettando di fare la Doppia Laurea qui grazie alle convenzioni della mia università con quella di Dresda. Ho colto la palla al balzo e sono partita durante l’estate per conoscere la città e migliorare il mio tedesco.
Il corso è durato tre settimane dove la mattina ero a lezione e il pomeriggio facevamo i turisti per la città. Dovevo rimanere tre settimane ma alla fine ci sono rimasta tre mesi (e la Doppia Laurea è saltata per problemi burocratici).
Nelle prime tre settimane ho conosciuto moltissimo Dresda grazie al corso che ho fatto. Le nostre tutor ci hanno portato a scoprire la storia, la cultura e l’arte della città anche grazie alle loro spiegazioni. Successivamente ho potuto girare per Dresda senza problemi e approfondendo ciò che mi aveva maggiormente colpito.
Il mio itinerario
Attraverso questo itinerario ti porto a conoscere le tappe principali per scoprire cosa vedere nell’Altstadt di Dresda. Edifici che hanno fatto la storia della città e che custodiscono opere d’arte dal valore inestimabile. Tappe importanti di cui sono sicura che te ne innamorerai come è successo a me.
Zwinger e Semperoper
Dicono che Dresda sia la Firenze dell’Elba e non c’è niente di più vero. Il centro è uno scrigno d’arte che raccoglie tra i più importanti musei della Germania e opere d’arte dal valore inestimabile.
Sto parlando della Gemäldegalerie Alte Meister all’interno del palazzo Zwinger, capolavoro barocco dell’architetto Matthäus Daniel Pöppelmann. All‘interno è conservata una collezione di oltre 2000 dipinti e numerosissime incisioni.
Sia la struttura dello Zwinger che le opere conservate sono una meraviglia. All’interno è custodita anche una sezione dedicata alla lavorazione della ceramica, molto importante in questa area con pezzi provenienti soprattutto da Meissen, una città con una lunga tradizione a riguardo.
Accanto allo Zwinger si trova la Semperoper. E’ il Teatro dell’Opera e deve il suo nome all’architetto Gottfried Semper, architetto che costruì questa struttura in stile neorinascimentale ma con influenze neobarocche durante la metà dell’Ottocento.
Grünes Gewölbe
Di fronte allo Zwinger c’è il Grünes Gewölbe, situato nella Castello Residenziale di Dresda. La Volta Verde (così si traduce in italiano) raccoglie tutti i tesori dei vari re di Sassonia.
Il museo si suddivide in due parti:
- Volta Verde Storica (Historisches Grünes Gewölbe) dove sono custoditi oltre 3000 capolavori di gioielleria e oreficeria. Parliamo di gioie in ambra e avorio, recipienti tempestati di pietre preziose e statuette in bronzo.
- Nuova Volta Verde (Neues Grünes Gewölbe) che vanta pezzi realizzati da Johann Melchior Dinglinger, gioielliere della corte di Dresda. Alcuni esempi: la “Corte del Gran Mogol” (Hofstaat des Großmoguls), il “Servizio da caffè dorato” (Goldenes Kaffeezeug) o anche il “Diamante verde di Dresda” (Dresdner Grüner Diamant).
Fürstenzug
Dresda si trova in un’area dove la lavorazione della ceramica la fa da padrone. Qui sono nate le prestigiose manifatture che rifornivano in passato la nobiltà di gran parte dell’Europa.
Si narra di come il principe sassone Augusto sognasse grandiosi tesori: non solo diamanti, brillanti, ori ed argenti, bensì anche la delicata e bianca porcellana, dipinta da squisite decorazioni.
Inizialmente la ceramica venne importata da Giappone e Cina. In seguito si iniziò a produrrla in loco grazie alla prima fabbrica che sorgeva nell’Hauptstrasse di Dresda.
Un esempio?
Il famoso Fürstenzug, lungo 102 metri. E’ composto da 24.600 mattonelle dipinte e raffigura un lungo corteo a cavallo di re, principi, nobili, artisti, scienziati, soldati, artigiani e contadini. Il Fürstenzug narra la storia della dinastia locale, quella del casato di Wettin.
L’Elba e i suoi ponti
Tra i miei punti preferiti della città, ce ne era uno in particolare. Uno dei diversi ponti sull’Elba dal quale ammirare lo skyline di Dresda. Adoravo andarci quando il sole tramontava e le luci iniziavano ad illuminare i vari edifici creando una effetto da lasciare senza parole.
L’Elba è tutt’ora navigabile e si possono fare anche delle crociere fuori città o semplicemente passarci un paio d’ore per cenare in una di queste barche o un tour della città. Fare una crociera lungo l’Elba è un consiglio che ti faccio perché è un modo del tutto particolare e suggestivo per scoprire la città e i suoi dintorni.
Un opzione è quella di prendere uno dei più antichi battelli che fanno parte della flotta bianca della Sächsische: partono dal centro storico per raggiungere diverse mete.
Brühlische Terrasse
Un altro posto dove mi piaceva andare spesso era una terrazza sulle rive del fiume, chiamata Brühlische Terrasse: zona pedonale e molto rilassante ma soprattutto una vista sulla città vecchia e sull’Elba. Spesso gli sposi venivano qua a farsi fotografare e una volta era luogo dove venivano fatte feste.
Goethe l’ha chiamò “Il Balcone d’Europa”: è un parco, o un passaggio lungo 15 metri, a ridosso dell’Elba adornato di statue, caffè, giardini e una meravigliosa vista sulla città.
Pillole di storia
Di Dresda c’è veramente tanto da vedere e da raccontare. Ma quello che mi ha sempre attirato di più è stata la storia della Frauenkirche. Perché? Dresda durante la notte tra il 13 e il 14 febbraio del 1944 è stata rasa al suolo dai bombardamenti americani (e qui si può aprire un altro capito di storia contemporanea: se siete interessanti, ditemelo che provvedo).
La città non è stata subito ricostruita ma piano piano nel corso del tempo. Questo anche a causa della situazione politico ed economica del paese: la città faceva parte della Germania dell’Est e quindi col comunismo è stato difficile ricostruire tutto.
Dobbiamo ringraziare anche la popolazione della città che si è impegnata a ricostruire questa meraviglia ed è solo dal 2006 (si avete capito bene: dal 2006!) che possiamo ammirare la città e i suoi palazzi completamente ricostruiti. La Frauekirche è stata ricostruita da zero come tanti altri edifici della città. E’ di colore chiara ma ogni tanto, se osservate bene, ci sono delle mattonelle nere: quelle sono originali e sono le poche mattonelle che sono riusciti a recuperare!
Una curiosità
Alla faccia di chi dice che l’arte non serve a niente. La città è stata ricostruita grazie (e soprattutto) alle opere d’arte. Il mio mito rimarrà sempre Bernardo Bellotto: la ricostruzione delle Frauenkirchen si è basata sulle sue opere.
I miei ricordi di Dresda
A Dresda ci sono arrivata un po’ per caso e non è stato amore a prima vista. Nonostante sia una bellissima città sotto l’aspetto artistico culturale, non siamo mai andate d’accordo. Sarà stato che l’ho conosciuta in un periodo della mia vita incerto o dalle tante avventure e disavventure che mi sono successe e hanno fattoo si che non ci capissimo.
A parte questo l’Altstadt di Dresda l’ho adorata fin da subito: adoro il Barocco e adoro le città sull’acqua e lei era bellissima quando nelle belle giornate si rispecchiava imponente sull’Elba. Se avrai abbastanza tempo, ti consiglio di visitare anche la parte della città chiamata Neustadt: un quartiere alternativo e completamente diverso rispetto alla classica Dresda.
11 pensieri sparsi
Hey ciao,
Allora io parto da un presupposto diverso: amore e devozione quasi viscerale nei confronti della Germania…e questo mi ha sempre fatto avere una visione quasi idilliaca dello stato.
Però a Dresda non son mai stata (per quando la Germania l’abbia girata in lungo e in largo) ma una mia carissima amica me ne ha parlato tanto bene da farmi tremare il cuore e tu, beh se anche dalla tua esperienza è scoccato l’amore….allora questa città deve avere davvero qualcosa di magico.
Son curiosa ora! Voglio proprio andarci e sentire l’amore crescente.
Un abbraccio,
Zi
Io e il tedesco / i tedeschi e la Germania non ci siamo mai piaciuti ma è uno di quei posti che non ho mai amato tanto ma che ho apprezzato col tempo. Dresda è da vedere assolutamente! Puoi andarci in giornata se fai tappa a Berlino!
ti ho appena scoperta grazie al blog dei Lemuri, bellissima scoperta! ti seguo anche sui social!
Mi fa piacere! Grazie 🙂 Vuol dire che devo passare da te per sbirciare sui tuoi viaggi 🙂
Trovo pochi post su Dresda sui vari blog, sono contenta di essermi “imbattuta” nel tuo.
Non ho girato moltissimo la Germania, ma delle città che ho visto è senza dubbio la mia preferita. Ho la fortuna di passarci una giornata una volta l’anno circa, mi affascina sempre tantissimo. E concordo sulla Frauenkirche, sicuramente il monumento più “toccante”.
Ciao! Grazie per essere passata, e fermata, allora! Con Dresda ho un rapporto di odio-amore: ci ho vissuto 10 anni per 3 mesi e sono scappata perché non faceva per me. La scorsa estate, durante il mio viaggio a Berlino, ho deciso di farci un salto: stessi sentimenti! Però, architettonicamente parlando è fantastica, così come la sua storia!
Dopo aver letto il tuo bellissimo commento sul mio blog (brava, anche secondo me sono sempre tutte “scuse”), non potevo non visitare il tuo 🙂 Molto bello il tuo post – e le tue foto- su Dresden! Nonostante abbia passato la vita ad andare in Germania almeno tre volte all’anno, dato che mia mamma è tedesca, a Dresden non ci sono mai stata… forse è ora di rimediare!:)
Ciao! Grazie di essere passata da me! Per quanto riguarda il nostro discorso sul partire o meno: confermo che se parti è perché sei convint*, se non parti, vuol dire che non è la tua strada. Non è mai stato da me rimanere ferma in un posto a lungo e quindi ero disposta a tutto pur di viaggiare. Se non si è disposti a tutto per fare una cosa … vuol dire che per te non è importante, quindi odio quando mi si dice “Beata te”, “Se sapessi le lingue, partirei pure io”, “Se avessi più soldi” etc 🙂
A Dresda mi piacerebbe molto ritornarci per poterla vivere con un animo nuovo: purtroppo quando ci sono stata, non era il mio periodo migliore e l’ho vissuta male. Mi manca molto lo Zwinger e il lungo Elba: i miei posti preferiti. Se riesci, vai 🙂
Uuuuuuu, quei commenti, li detesto pure io. O quando ti dicono che non hanno soldi per viaggiare, ma che gli piacerebbe moltissimo farlo, e poi si comprano un Iphone nuovo appena esce, o assecondano tutte le mode del momento -.-
Uno dei motivi per cui sono andata via dall’Italia, in effetti, è proprio perchè a volte mi sentivo rinchiusa in una gabbia di matti (vivere in un paese di montagna non era facile, ahah).
Ti farò sapere se il vento mi porterà a Dresda!
Ciao! Ma che bella Dresda… ci sono stata anche io con la scuola, avevamo fatto uno scambio culturale di una settimana con una classe di ragazzi tedeschi! Peccato che non ho più le foto, chissà che fine hanno fatto… ma l’ho rivissuta grazie a te 🙂 a presto!
Ciao! Io ci sono stata perché la mia università è gemellata con quella di Dresda e organizza ogni anno corsi estivi di tedesco e dovevo farci la Doppia Laurea (che per motivi burocratici non è partita 🙁 ). Mi fa piacere che ti sono ritornarti ricordi: se riesco, ho in mente una seconda parte per far conoscere la zona “vecchia”. Io non l’ho vissuta bene ma ora, a distanza di tempo mi piacerebbe molto ritornarci e riviverla con un altro spirito! 🙂