Nel mio viaggio nelle Marche ho scoperto un museo particolare, il Museo Tattile Omero di Ancona. Un museo tra i pochi al mondo dove le opere si possono toccare.
Si, hai capito bene, SI POSSONO TOCCARE le opere d’arte: questa è stata una grande scoperta e una piacevole (e molto divertente) esperienza.
L’idea di un museo di questo tipo è arrivata al signor Aldo Grassini e alla moglie, dopo i tanti viaggi fatto in giro per il mondo. Entrambi non vedenti, si sentivano frustrati dal fatto di non poter vedere e toccare le opere ma limitarsi alla mera conoscenza derivata dallo studio e non seguita da un’esperienza pratica sul campo.
Così, nel 1993 decisero di creare una struttura dove anche i non vedenti potessero godere appieno l’arte. Grazie all’aiuto dell’Unione Italiana Ciechi, dal Comune di Ancona e dalla Regione Marche, inaugurarono il primo museo tattile in Italia.
Il Museo Tattile Omero di Ancona
Il museo è fruibile ai non vedenti e a tutti i tipi di pubblico: oggi attira moltissimi visitatori dall’Italia e dall’estero. Io l’ho visitato da sola ma se sei con qualcuno, vi verranno date delle mascherine da indossare: una persona indosserà le mascherine mentre l’altra farà da accompagnatore: in questo modo si sviluppando le modalità percettive. Per quanto mi riguarda, ho chiuso gli occhi solo davanti alle statue (eh sì, se avessi girato da sola con gli occhi chiusi, avrei fatto seri danni ).
Da storica dell’arte mancata, è stato molto piacevole toccare le statue e le riproduzioni delle varie opere. In questo modo si ha una maggiore idea di come sono fatte: i materiali usati, sentire i capelli, gli occhi, il viso e tutti i particolari che solo osservando, scappano alla nostra attenzione!
Qual è l’obiettivo del Museo Tattile Omero?
L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli individui e l’opinione pubblica sull’esperienza artistica attraverso tutti i sensi, aiutando anche chi non vede di fare questa esperienza. Una cosa è studiare in modo teorico l’arte e una cosa è girare senza la possibilità di rendersi conto di come sono fatte effettivamente le opere.
Durante i miei studi in storia dell’arte, quante volte sono rimasta delusa davanti ad un quadro o una statua dopo averla studiata per tanto tempo. O viceversa: opere ritenute minori, una volta viste dal vero sono risultate degli splendori. Quando studiavo le opere, me le immaginavo in una particolare maniera, influenzata dai gusti del professore di turno. Mentre trovarsi a faccia a faccia con l’oggetto d’arte in questione, si ha un’altra impressione.
Perché visitare un museo tattile?
La visita al Museo Tattile Omero vale la pena non solo per la sua tipologia di museo ma anche per la sua collocazione. Dal 2012 è stato allestito all’interno della Mole Vanvitelliana alle porte di Ancona e da settembre 2017 è stato spostato al secondo e al terzo piano.
Un’edificio dir poco sorprendente sia per la sua struttura che per la sua storia.
Com’è strutturato il Museo Tattile Omero di Ancona
All’interno del museo si possono ammirare e toccare circa 200 opere. Si inizia con l’esposizione delle copie al vero, create in gesso e resina e riproducono famose sculture classiche, dall’antica Grecia fino al Rinascimento. Un ampio spazio è stato dato ai lavori di Michelangelo.
Al terzo piano sono esposte le sculture originali di arte contemporanea di artisti italiani e internazionali dell’area figurativa e informale. Gli artisti rappresentati sono Marino Marini, Giorgio de Chirico, Arnaldo Pomodoro, Giuliano Vangi, Valeriano Trubbiani, Girolamo Ciulla, Edgardo Mannucci e tanti altri.
Dall’estate 2022 è stata aggiunta una nuova sezione multisensoriale dedicata al design. Per motivi di spazio, l’allestimento è situato al piano terra della Mole Vanvitelliana e l’entrata è diversa rispetto a quella del resto del museo.
Il curatore Fabio Fornasari ha voluto creare uno spazio dove trovarsi a contatto con la storia e la bellezza degli oggetti, oltre a far conoscere il pensiero di chi li ha prodotti. Gli oggetti in questione fanno tutti parte del Made in Italy, o se creati all’estero, si rifanno tutti al design italiano.
La Mole Vanvitelliana
La Mole Vanvitelliana è conosciuta anche come ex Lazzaretto e costruita su un’isola artificiale dall’architetto Luigi Vanvitelli nel 1733 per volere di papa Clemente XII. La sua forma è pentagonale (ricca di fascino e valori simbolici) ed è collegata alla terra ferma grazie ai tre ponti.
Nel corso del tempo l’utilizzo della Mole è stato vario: come lazzaretto di sanità pubblica, una fortificazione militare a difesa del porto e come deposito per le merci nell’Ottocento, protezione del porto dall’azione delle onde.
La Mole Vanvitelliana è stata acquistata dal comune di Ancona nel 1990 e con la Fondazione Cariverona è stata ristrutturata e aperta al pubblico.
Oggi, i suoi 20.000 mq ospitando attività culturali grazie al Museo Tattile Omero e tante altre attività ludico – culturali.
Informazioni utili
- L’entrata al museo è gratuita ed è stato allestito all’interno della Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28.
- Gli orari variano nella stagione estiva: si consiglia di controllare il sito del museo.
- Durante il delicato periodo del Covid-19 ho intervistato Annalisa Trasatti, coordinatrice dei servizi museali che mi raccontato come il Museo Tattile Omero ha reagito alla pandemia.