Pesaro è stata una delle mie tante tappe nelle Marche. Sono sempre stata attratta dalle città di mare e Pesaro è stata una grande scoperta: oltre al mare anche tanta cultura, come tutte le Marche d’altronde. Ed ecco che ti voglio raccontare cosa vedere a Pesaro in un giorno.
Capitale Italiana della Cultura 2024, Città Creativa per la Musica e Città della Bicicletta: nonostante le sue piccole dimensioni, ho trovato tanta cultura e il tutto facilmente raggiungibile a piedi in poco tempo. Il mio itinerario ti accompagnerà ad approfondire la conoscenza dell’antica Pisaurum.
Ci troviamo nella parte più settentrionale della costa marchigiana, proprio al confine con la Riviera Romagnola. Pesaro si trova ai piedi del Colle Ardizio a sud e al Colle di San Bartolo a nord, bagnata dal mar Adriatico: la sua spiaggia bianca e pianeggiante è adatta a tutti quanti.
Visita ai musei di Pesaro
Arrivando dalla stazione il centro storico non è poi così tanto lontano: in pochi minuti a piedi raggiungo subito via Branca, l’arteria principale della città che confluisce poi in via G. Rossini, portandomi direttamente al mare. Questa è la via del passeggio e dei negozi ma anche dove ho fatto le mie tappe culturali.
Casa Rossini
Il primo importante edificio che si incontra è il Teatro Rossini: non ho avuto la possibilità di visitarlo ed è una delle tappe lasciate in sospeso per le mie future visite.
Gioacchino Rossini è nato a Pesaro e la mia prima tappa è Casa Rossini situata nell’omonima via Rossini e casa natale del famoso compositore. Oggi è un piccolo museo posto su due piani e allestito davvero bene.
Al primo piano è possibile ammirare tutti quei documenti di interpreti e di opere rossiniane. Al secondo piano sono esposte stampe che ritraggono l’artista e i vari oggi appartenenti alla vita di Rossini. La sua musica vi farà compagnia durante l’intero percorso.
Musei Civici di Palazzo Mosca
Di fronte alla cattedrale, mi sono fermata alla tappa successiva per visitare la Pinacoteca e il Museo delle Ceramiche.
I Musei Civici sono stati riaperti nel 2013 con un nuovo allestimento, totalmente rinnovato per permettere una migliore fruizione degli spazi da parte del pubblico e per valorizzare il loro ricco patrimonio.
Una sezione permanente permette di seguire le opere esposte secondo un ordine cronologico, evidenziando una collezione vasta sia come pezzi che come tipologia. E una sezione dinamica per le iniziative ed esposizioni temporanee legate agli oggetti esposti, per raccontare la storia e la cultura del territorio.
Cosa si può ammirare al suo interno?
Dipinti (cercate di non rimanere tutto il tempo davanti all’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini, mi raccomando!), arte decorative (come non soffermarsi sulla vasta e bellissima raccolta di maioliche e porcellane?), un fondo di disegni e stampe.
Area Archeologica – via dell’Abbondanza
Con lo stesso biglietto dei Musei Civici, ho avuto la possibilità di visitare l’antica domus romana, trovata per puro caso quando il condominio sovrastante ha iniziato i lavori sotterranei per creare dei parcheggi nel 2004.
Aperta al pubblico nel 2015, attraverso tre video ho potuto conoscere la storia romana di Pesaro e come questa antica domus fosse imponente e bellissima grazie ad una ricostruzione virtuale.
Sono esposti ceramiche, lucerne e oggetti della vita quotidiana. Particolare è la testa di un piccolo Eros dormiente in terracotta; mentre i mosaici rimasti sono solo una minima parte.
Il centro storico di Pesaro
Uscita dall’Area Archeologica, ho proseguito per l’ultimo tratto di via Rossini, arrivando dritta in spiaggia. Sicuramente non passa inosservata la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro, artista locale che ha voluto omaggiare Pesaro con la sua opera d’arte.
E il bellissimo Villino Ruggeri, costruito tra il 1905 e il 1907, è il maggior esempio dello stile Art Decò pesarese. Non si può visitare l’interno: se sei appassionato al genere come me, un consiglio di lettura è sicuramente il libro Il Villino Ruggeri in stile Liberty a Pesaro di Laura Paolucci, edito da Cecchini Cultura.
Il ritorno verso la stazione è stato un girovagare per le vie del centro.
Prima tappa è la Rocca Costanza, costruita nella seconda metà del Quattrocento per volere di Costanzo Sforza.
Non tanto lontano c’è piazza del Popolo con il suo Palazzo Ducale e da qui ho girovagato per corso XI Settembre fino ad arrivare agli Orti Giuli, uno dei primi esempi ottocenteschi di parco pubblico in Italia e creato tra il 1829 e il 1830. Al loro interno c’è l’Osservatorio Valerio, un’osservatorio meteorologico nato nel 1861.
Una volta uscita da Casa Rossini, sono entrata nella cattedrale: quello che mi è piaciuto di più, sono stati gli antichi mosaici che si potevano intravedere dal pavimento.
In diversi punti, ci sono delle vetrate pavimentali, attraverso le quali poter ammirare la parte più antica della chiesa: l’attuale edificio neoclassico sorge su un antichissimo edificio tardo-romano, una Domus Ecclesiae del IV-V secolo e adibita al culto cristiano.
Dopodiché sono ritornata al punto di partenza: la stazione dei treni!
Cosa vedere ancora a Pesaro?
Parco Nazionale del San Bartolo parco costituito nel 1993 che fa parte di una delle quattro oasi protette della Regione Marche.
E’ vasto circa 1600 ettari ed è un promontorio che va da Pesaro fino a Gabicce Mare: al suo interno troviamo una varietà ambientale di tutto rispetto. Sulla costa è caratterizzato da un’alta costa a falesia e da pareti a strapiombo sul mare con insenature che si alternano a valli e speroni rocciosi, le cui cime possono raggiungere i 200 d’altezza.
Curiosità a Palazzo Mosca
Una volta finito di visitare i Musei Civici, scendendo le scale del Palazzo Mosca ti capiterà di notare la Medusa di Mengaroni. L’artista locale, un certo Ferruccio Mengaroni, era un uomo piuttosto superstizioso e la faccia della Medusa non è altro che la sua di faccia: per crearla, si aiutò con uno specchio che un giorno si ruppe. Non sia mai!
La sfortuna è arrivata subito: nel 1925 durante la preparazione della Biennale Decorativa successe il fattaccio.
Mengaroni doveva partecipare proprio con la Medusa e durante il trasporto per essere allestita alla Villa Reale di Monza, scivolò dal camion travolgendo e uccidendo lo stesso artista. La leggenda vuole che la Medusa cambiò la sua espressione: si dice che la faccia urlante di dolore non sia altro che Mengaroni al momento della sua morte.
Un’ultima tappa prima di uscire da Palazzo Mosca è quella di visitar i cortili interni. Nell’ultimo, una serie di libri ricoprono una delle quattro pareti. L’effetto è molto bello e viene voglia di prenderne uno e leggerlo ma sono finti!
Questi libri non sono altro che le strutture scenografiche di Stefano Lazaridis e create per lo spettacolo Moise et Pharaon, andato in scena nel 1997 al Rossini Opera Festival e con la regia di Graham Vick.
Costo dei biglietti per visitare i musei
- E’ attiva la Card Pesaro Capitale in occasione di Pesaro candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024 per accedere a tutti i siti convenzionati.
- Cattedrale: entrata gratuita ma se volete ammirare meglio i mosaici pavimentali, potete inserire nelle apposite macchinette 1 € per l’illuminazione a tempo.
Cosa vedere nei dintorni di Pesaro?
- Rimanendo nelle Marche, puoi visitare la vicina Fano e il borgo medievale di Gradara.
- In meno di un’ora di treno si raggiunge Ancona: consiglio una visita al capoluogo marchigiano e a Senigallia.
- A mezz’ora di treno c’è Rimini che offre un interessante itinerario culturale. E’ possibile raggiungere col pullman dalla stazione dei treni riminese, la Repubblica di San Marino; il secondo stato più piccolo del mondo.
6 comments
Sono affezionata a Pesaro perché posso dire di essere cresciuta tra il Salento e Urbino. Da Pesaro ci sono passata tantissime volte, l’ho visitata e apprezzata. Grazie al tuo post ho scoperto che mi manca ancora qualche angolino quindi provvederò quanto prima.
Grazie a te per essere passata! Invece io, in questo viaggio non sono riuscita a tornare ad Urbino, visitata oramai secoli fa!
Sono marchigiana eppure ancora non sono mai stata qui. Devo assolutamente recuperare!
Io ci sono andata solo perché avevo voglia di mare e di città sul mare: solo dopo averla visitata mi sono accorta di quanta cultura ci fosse!! Molto carina. E mi sono accorta di quanto fossero più romagnali che marchigiani (sia per la parlata che per carattere). 🙂
Ma dai! ma che spettacolo di città! Non ci sono mai stata, né sinceramente ho mai pensato di andarci, ma mi hai fatto cambiare idea! 🙂
Quando ho letto il tuo post su Rimini, ho pensato subito a Pesaro: queste zone sono conosciute soprattutto per l’estate. D’altronde la Riviera Romagnola è famosa per il divertimento e il mare. Ma nessuno pensa a quanta cultura possano offrire e che ci si può andare anche fuori stagione!